Perchè agiamo in un certo modo? Molto dipende dai processi chimici che si attivano nella nostra mente ogni volta che pensiamo o agiamo.
Puoi lasciarti controllare da questi meccanismi oppure puoi prenderne il controllo, utilizzandoli a tuo favore.
In questo articolo scoprirai come funziona la tua mente e sarai guidato attraverso semplici domande per scoprire se anche tu, come tanti, sei vittima del tuo passato.
Ognuno di noi è il risultato dei propri tratti genetici, delle esperienze passate e della propria interpretazione della realtà.
Mentre cresciamo siamo influenzati dall’esempio dei nostri genitori, dalle loro ansie e paure. Una volta adulti possiamo inconsapevolmente farle rivivere nelle nostre azioni, con il rischio di ricreare all’infinito le stesse situazioni e gli stessi destini.
Le neuroscienze ci insegnano che il nostro cervello limbico (o emozionale) è al centro della produzione delle nostre emozioni. Queste tendono a ripetersi nel tempo.
Se abbiamo sperimentato un’infanzia difficile, facilmente saremo portati a riformare anche in futuro situazioni che ci faranno provare le emozioni già vissute.
Conosci te stesso
Ti è mai capitato di ritrovarti in situazioni simili a quelle vissute in passato?
Di essere attratto sempre dallo stesso tipo di persone?
E’ molto frequente. E’ facile che ricerchiamo partner che ci riconfermano la nostra immagine di noi stessi e ciò che inconsapevolmente pensiamo di meritare. Facciamo fatica a credere di poter essere trattati altrimenti e quando ciò accade non ci fidiamo.
Soprattutto siamo iper-sensibili alle emozioni collegate al nostro passato. Basterà quindi una parola mal detta per percepire proprio ciò che più temiamo, ricreando in noi quelle paure o umiliazioni antiche, vissute ma non rielaborate né comprese.
Le abitudini, le convinzioni e l’apprendimento incidono su ciò che pensiamo di noi stessi e sulle nostre decisioni.
Se una persona durante l’infanzia si è sentita ignorata o maltrattata, con il tempo ha iniziato a credere di valere poco.
In tal caso da adulta potrebbe essere portata a ricreare situazioni che le confermino questa convinzione.
Altri invece si sfideranno all’inverosimile alla ricerca dell’approvazione che non hanno ottenuto durante l’infanzia. Questo è avvenuto per alcuni grandi geni, come Leonardo Da Vinci, figlio illegittimo che ha cercato tutta la vita la conferma di un padre mai avuto.
Chi è cresciuto dovendo dimostrare di essere sempre all’altezza per ricevere considerazione, potrebbe convincersi di dover produrre o dare per essere amato e valere. Nel tempo abituerà le persone attorno a sé a ricevere e rischierà di attirare proprio coloro che lo vogliono per ciò che dà e non per ciò che è.
Sarà molto difficile per chi è cresciuto in questa situazione credere che qualcuno lo possa amare disinteressatamente.
La stessa cosa può accadere per chi è convinto che gli altri lo vogliano imbrogliare. Cercherà in ogni persona che incontra conferme alla sua credenza. Con il fine di proteggersi darà energia al pensiero che più teme e rischierà di trovare indizi ovunque, anche là dove non vi sono.
Quando le persone danno energia a ciò che desiderano anzichè a ciò che temono, potranno iniziare a trovare amore, onestà e disponibilità, esattamente come prima trovavano inganno e falsità.
Conosci te stesso
Ti sei mai trovato a cercare ogni piccolo indizio per rinforzare una tua credenza? Trovi ovunque segnali che confermano quello che pensi di te stesso, anche se non vorresti?
Questo succede a molti, perché siamo naturalmente portati a ricercare dati che confermano le nostre convinzioni e credenze.
Il fatto di sentirsi chimicamente attratti da ciò che ci è familiare, ci dà in qualche modo la sicurezza di essere in grado di saper gestire la situazione.
In un certo senso ci si riempie di cerotti.Questo ci impedirà di contrarre possibili infezioni, ma anche di far respirare la ferita affinché possa guarire.
È vero, fare un salto nel vuoto e rischiare richiede in questi casi un notevole coraggio, ma osare può anche offrire la “chance” per vivere un futuro migliore e diverso.
Ogni novità, positiva o negativa che sia, porta il nostro corpo in uno stato di allerta.
La paura dell’ignoto risale ad ancestrali meccanismi di sopravvivenza di “attacco e fuga”, tanto utili all’uomo primitivo, che doveva difendersi dagli animali feroci, quanto a volte limitanti per noi.
Oggi questi meccanismi sono tuttora presenti nella nostra “memoria chimica”. Per questo, quando ci troviamo ad affrontare qualcosa che non conosciamo, percepiamo una minaccia ed entriamo in uno stato di allerta, pronti a fuggire o ad attaccare.
Conosci te stesso
Come reagisci davanti a una situazione completamente nuova? Rinunci per via di vecchie associazioni negative o ti metti alla prova?
Pochi riescono a valutare lucidamente concentrandosi solo sul presente, soprattutto se il passato con le sue sofferenze è ancora vivo.
In passato l’ancestrale meccanismo di “attacco e fuga” era limitato nel tempo e a minacce vere.
Ai giorni nostri non ci sono quasi più belve pronte ad aggredirci, ma a volte rimangono le emozioni e le storie che ci raccontiamo, pronte a tormentarci se non rielaborate.
Così le nostre reazioni si traducono molto spesso in atteggiamenti di aggressività o evitamento, quando qualcuno tocca un nostro tasto dolente.
Se prolungata nel tempo, la tensione si traduce in una situazione di allerta costante, provocando uno stato di stress continuativo.
È per questo che è così importante ricordare che non tutte le novità rappresentano sempre delle minacce. A volte, se saremo in grado di accoglierle, potremo trovare in esse delle incredibili opportunità.
Ogni volta che proviamo delle emozioni, nel nostro corpo rilasciamo delle sostanze relative ad esse e creiamo dei meccanismi complessi. Questi coinvolgono la creazione di cellule, ormoni, neurotrasmettitori e sinapsi.
Le cellule, per mantenersi attive, richiederanno un quantitativo sempre maggiore delle sostanze che le hanno generate.
Questo ci costringerà a produrre sempre più emozioni simili, per soddisfare il nostro equilibrio chimico.
Come quando iniziamo a mangiare dolci e zuccheri ne desideriamo sempre di più, così fanno le nostre cellule se provano astinenza.
Chi è abituato a vivere ansie, se non interromperà questo circolo vizioso, rilascerà sempre più sostanze inerenti l’ansia. Lo stesso capita per qualunque altro tipo di emozione.
Conosci te stesso
Ti succede di ritrovarti a vivere le stesse emozioni del passato?
Metti a volte in atto comportamenti che non vorresti?
Se è così potresti essere vittima di un circolo vizioso che fa riemergere continuamente sensazioni legate ad un lontano passato, per quanto dolorose possano essere.
La mente, quando manca di consapevolezza, tende all’insoddisfazione.
Siamo in una situazione di serenità, tutto sembra andare per il verso giusto eppure non siamo totalmente soddisfatti e puntiamo costantemente ad alzare l’asticella. Ipervigilanti andiamo a caccia di ciò che potrebbe non funzionare o andare meglio.
Per assuefazione rischiamo di abituarci rapidamente anche alle situazioni più belle, dandole per scontate. Come se assumessimo una droga ne vorremo sempre di più!
O ancora cercheremo di trovare quello che non va in ciò che stiamo vivendo.
A volte trasformiamo la più innocua e serena delle situazioni in una scena carica di emozioni stressanti e solo per ripristinare un equilibrio interno.Conosci te stesso
Ti è mai successo di trovarti quasi spaesato in un periodo felice, aspettandoti un risvolto negativo da un momento all’altro?
Se manchiamo di lucidità, a un certo punto il corpo e gli ormoni prenderanno il sopravvento.
Ci lasceremo vivere, come guidati da un pilota automatico.
Peccato che i nostri pensieri, le nostre emozioni e la nostra chimica non sempre ci porteranno là dove vogliamo.
Rispondendo alle domande nel corso dell’articolo avrai capito se sei condizionato dal tuo passato e dai meccanismi della tua mente.
A questo punto sembrerebbe tutto chimicamente predeterminato, ma non è così.
Se inizierai a prendere consapevolezza, potrai uscire dai tuoi circoli viziosi e creare nuovi cicli favorevoli.
Conoscere come funziona la tua mente è stato il primo step. Ogni volta che senti che il tuo pilota automatico sta prendendo il controllo, puoi mettere in pratica alcuni semplici passi per liberarti da ciò che ti opprime.
Puoi anche seguire i nostri consigli giornalieri per raggiungere sempre nuovi piccoli traguardi.
Percorrerai poco alla volta la strada verso una maggiore consapevolezza. A piccoli passi senza fretta e senza sosta.